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EXISTENZ Film con lo stesso punteggioFilm con lo stesso punteggioFilm con lo stesso punteggioFilm con lo stesso punteggio
  Stampa questa scheda Data della recensione: 1 marzo 2000
 
di David Cronenberg, con Jennifer Jason Leigh, Jude Law, Ian Holm, Willem Dafoe (Canada - Gran Bretagna, 1999)
 
Pur interrogandosi sulle cose delle spirito, sui fantasmi degli individui, le loro nevrosi, la loro sessualità David Cronenberg è un pittore della materia. Forse nessuno, al cinema, è riuscito a percepirla con altrettanta evidenza. Tutti i suoi film si costruiscono sul rapporto tra la carne e lo spirito, tra il corpo ed il cervello. Rendere visibili le turbe dei personaggi, le loro angosce, i loro fantasmi: questi elementi astratti finiscono per materializzarsi. Ed i personaggi ne escono letteralmente metamorfosati.

Diverso nell'ispirazione e nei fantasmi che lo alimentano dal cinema di un Tim Burton, quello di Cronenberg è però identico nella meccanica. Ambedue mettono in scena l'enormità (preziosamente dissacrata dalla derisione e dell'umorismo!) di turbe, ambiguità e malesseri. Ma nel rifiuto di un'altra esagerazione: quella dell'uso gratuito e pacchiano delle tecnologia imperanti, degli effetti speciali che finiscono per annientare la fantasia e la poesia. EXYSTENZ o IL MISTERO DI SLEEPY HOLLOW sono allora soltanto in apparenza dei film di fantascienza o di orrore: a condizione di leggervi fra le righe, come si farebbe con un quadro di un Francis Bacon o, rispettivamente di un romantico tedesco alla Caspar David Friedrich. I due film sono costruiti in modo assolutamente classico: e la loro forza poetica, la loro insolita energia straniante nasce dall'utilizzo degli attributi più semplici, quelli che da sempre appartengono alla sintassi cinematografica. Se EXYSTENZ racconta di una giovane coppia che decide di evadere nel mondo virtuale non è per sfruttare il trucchetto del videogioco. Ma, nel rispetto delle sue regole (ogni svolta del racconto è casuale, la conseguenza drammaturgica è costantemente stravolta), per introdurre un uomo ed una donna (con le connotazioni sessuali di un viaggio consentito dal collegamento di una specie di cordone ombelicale ad un curioso, ed ovviamente allusivo orifizio artificiale, che i giocatori devono farsi applicare alla base della colonna vertebrale...) in un rinvio di specchi fra realtà e fantasia. Un mondo artificiale; ma che nasce dal desiderio. Che obbedisce a regole arbitrarie; ma che è popolato da immagini quotidiane, naturali, falsamente idilliache. Il piacere, gratuito, del gioco; ma che permette l'unione fra l'uomo e la donna. Di verificare quale verità si nasconda dietro la rappresentazione della realtà. Film che riprende gran parte dei motivi precedenti dell'autore, EXISTENZ coniuga il piacere di vederli banalizzati, su toni disinvolti, addirittura romantici. Con la leggera irritazione di ritrovarsi fra le mani l'inventario di una poetica: il corpo umano come ricettacolo di VIDEODROME, la sensualità delle ferite di CRASH, il ristorante asiatico di M. BUTTERFLY o i rettili degenerati de IL PASTO NUDO.


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